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Da Marco Vernocchi, Managing Partner Europe & Latin America di Accenture per il settore Media & Entertainment, sono infine sortiti dati oggettivi (estratti dall’Osservatorio realizzato con Iab) che hanno confermato le tendenze in atto nel panorama delle aziende che operano nel mondo digitale. Un panorama che mostra segni evidenti di irrobustimento, compattazione dimensionale e maggiore specializzazione e focalizzazione sul core business., anche grazie a un vigoroso processo di fusioni e acquisizioni. “Chi mette soldi nella filiera– ha detto Vernocchi - vuole essere sicuro di spendere bene ottenendo ciò che vuole. La misurabilità dell’efficacia delle campagne di comunicazione rappresenta il vero e più profondo elemento di cambiamento e i clienti del 75% delle aziende intervistate attribuiscono infatti alla misurabilità del ROI delle azioni di comunicazione un valore alto o altissimo. Il performance marketing, in tal senso, è la nuova frontiera dell’investire e innovare sul Web”. La propensione a prendere in considerazione nuovi strumenti tecnologici e nuove modalità d’offerta (come la cross-medialità, che incide nell’80% dei casi meno del 30% del giro d’affari di un centro media, o il “behavioral targeting”) è però quella che è e avviene in termini occasionali e di sperimentazione. La crisi economica ha prodotto i suoi effetti ma – ha concluso Vernocchi – “la trasformazione è in atto, vari segnali positivi ci sono e la grande opportunità del settore digitale è quella di muoversi verso una crescente industrializzazione”. Peccato che la preoccupazione legata alla crescita dei fatturati sia intanto cresciuta e si abbasserà solo entro due o tre anni e la curva di euforia legata ad aumenti di fatturato nell’ordine del 30% annuo si è significativamente appiattita.